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L’Avarizia, il peccato contro la vita

Il valore preponderante che l’avaro attribuisce alle cose lo sottrae alla relazione, lo esclude dalla vita e dalla possibilità di un percorso individuativo. Individuarsi, secondo la psicologia analitica junghiana, significa diventare in-dividuo, cioè non diviso, unitario, completo. Non a caso i Padri della Chiesa con la loro profonda sapienza hanno annoverato l’Avarizia fra i vizi […]

ISBN: 978-1-63902-114-7

19.20

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Il valore preponderante che l’avaro attribuisce alle cose lo sottrae alla relazione, lo esclude dalla vita e dalla possibilità di un percorso individuativo. Individuarsi, secondo la psicologia analitica junghiana, significa diventare in-dividuo, cioè non diviso, unitario, completo. Non a caso i Padri della Chiesa con la loro profonda sapienza hanno annoverato l’Avarizia fra i vizi capitali, cioè fra quei peccati fondamentali che ostacolano la possibilità di fare la “esperienza di Dio”, che, tradotto in termini psicologici, significa precludere l’accesso al Sé, simbolo della completezza e della possibilità di diventare appunto “individui”. In questo breve saggio l’Autore chiama a raccolta i personaggi della grande letteratura, che formano una galleria di tipi di avaro, che risulta quanto mai viva e parlante per la capacità dei grandi scrittori di scandagliare la psiche e di raccontare , direi quasi dipingere, i caratteri che compongono la natura umana. Ecco allora il vecchio Euclione, il personaggio della commedia Aulularia di Plauto, e il suo “sosia” Arpagone, il celeberrimo protagonista de L’avaro di Moliére; entra poi in scena Shylock, l’usuraio del dramma Il mercante di Venezia di Shakespeare, accanto al quale si profila la figura dell’arido taccagno Scroogle, descritto da Dickens ne I racconti di Natale; e su tutti troneggia con la sua oscena grandezza il signor Grandet, il papà dell’infelice Eugenia nel romanzo di Balzac Eugenia Grandet. Secondo la prospettiva della psicologia analitica, nell’avaro le polarità archetipiche “Maschile-Femminile” e “Puer-Senex”, entro le quali circola la corrente vitale, risultano sbilanciate verso gli estremi del “Maschile” e del “Senex” e determinano il suo fallimento esistenziale. La Donna e il Fanciullo, coi valori simbolici di cui sono portatori, potranno rappresentare una possibilità di salvezza per chi è imprigionato nella gabbia dell’avarizia.